“Occasione di crescita e confronto reciproco, mi piace esplorare nuovi mondi di gusto”
nuovi mondi di gusto”
Due straordinarie serate di degustazione al Marriott Resort Palm Jumeirah di Dubai, hanno rappresentato un nuovo, importante traguardo per Emanuele Riemma sulla scena internazionale. In questa intervista, il talentuoso pizza chef racconta la sua esperienza negli Emirati Arabi, il confronto con una scena culinaria internazionale e le emozioni vissute durante l’evento.
Emanuele, come descriveresti l’esperienza vissuta a Dubai?
“Dubai è stata un’esperienza straordinaria sotto ogni punto di vista. Ho avuto l’opportunità di confrontarmi con un contesto culinario internazionale in continua evoluzione e di lavorare fianco a fianco con grandi professionisti. Ogni momento di queste serate è stato un’occasione di crescita, non solo professionale ma anche umana”.
Com’è stato collaborare con Manuel Maiorano e Marco Deriu di Acquasale del Marriott Resort Palm Jumeirah?
“Lavorare con Manuel e Marco è stato un grande piacere. Oltre a essere due professionisti di altissimo livello, sono persone con cui ho instaurato un rapporto di amicizia e stima reciproca. Ognuno ha portato la propria visione della cucina, creando un mix perfetto tra tradizione e innovazione. Il lavoro di squadra ha fatto la differenza e ha reso queste serate indimenticabili”.
Hai portato un menu che fonde la tradizione italiana con elementi mediorientali. Quali sono stati i piatti più apprezzati dai presenti?
“Il menu è stato studiato per creare un ponte tra la cultura gastronomica italiana e quella mediorientale. Il pubblico ha dimostrato grande entusiasmo per queste combinazioni, segno che la cucina è davvero un linguaggio universale. Le mie proposte, la tonda “Tre pomodori”, la fritta al forno “Carciofi e mare” e il padellino farcito “Zuccacroccante” sono piaciute tanto a testimonianza che la cucina rappresenta uno straordinario linguaggio universale in cui ogni ingrediente racconta una storia, una riflessione, una sperimentazione”.
Quanto ha influito il legame con la Sardegna nella tua proposta culinaria per l’evento?
“Tantissimo, tra l’altro anche Marco è originario di questa bellissima isola. La Sardegna è una terra ricca di tradizioni gastronomiche uniche e lavorare a Cagliari mi ha permesso di approfondire queste eccellenze. Alcuni ingredienti sardi hanno trovato spazio nel menu di Dubai, creando un ulteriore legame tra la mia esperienza professionale e l’internazionalità dell’evento”.
Cosa hai imparato da questa esperienza a Dubai e cosa porterai con te nel tuo percorso professionale?
“Ho capito ancora di più quanto sia fondamentale la formazione continua e l’apertura mentale verso l’innovazione. Dubai è una città cosmopolita, un punto di incontro tra culture diverse, e questo si riflette anche nella cucina. Il confronto con chef di realtà differenti mi ha dato nuovi spunti e idee che sicuramente porterò con me nel mio lavoro quotidiano”.
Dopo il successo a Dubai, quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
“Continuare a crescere e portare la pizza d’autore italiana nel mondo. A fine marzo partirò per Sydney, per un evento a quattro mani con l’amico e collega Matteo Ernandes, sono certo sarà una nuova esperienza che mi arricchirà tanto. Mi piace molto esplorare nuove collaborazioni internazionali e continuare a sperimentare, sempre nel rispetto della tradizione. La passione per questo mestiere e il confronto con culture diverse sono la chiave per innovare senza perdere l’identità”.
Un ultimo pensiero per chi ti segue e ama il tuo lavoro?
“Il mio consiglio è di non smettere mai di imparare e di mettersi in gioco. La cucina è fatta di passione, studio e tanta dedizione. Ogni esperienza, ogni incontro, ogni ingrediente ha qualcosa da insegnare. Bisogna essere curiosi e aperti alle novità, senza mai dimenticare le proprie radici”.